Desiderare

Sul desiderare il danno d’altri

ossia le truffe più subdole ai danni degli altri Silenzi eloquenti La notizia Oggi i deputati non si sono accapigliati fa subito pensare che si tratti di un’eccezione alla regola. In realtà, nessuno ha detto che i deputati si accapigliano regolarmente: ma quel semplice, umile «oggi» all’inizio della frase ha suggerito indirettamente che la zuffa tra deputati è la regola. Non è stato detto nulla: il silenzio ha agito proprio perché non si è detto nulla. Se la notizia fosse stata Oggi i deputati non si sono accapigliati. Neppure gli altri giorni è mai successo sarebbe stata tutta un’ altra faccenda.
In conclusione: ciò che non si dice, dice più di ciò che si dice.

I treni in orario

Per far valere le proprie ragioni, basta elencare tutte le prove a sostegno e tacere quelle contrarie. Una volta era di moda dire che i treni arrivavano sempre in orario, con ciò sottintendendo che il governo era efficace. Può anche darsi che l’orario delle ferrovie venisse sempre rispettato: ma che cosa ne era di tutto il resto dell’amministrazione dello stato? L’uso selettivo delle prove è un’arma efficacissima e ancora attuale.
La usano tanto i piazzisti (« questo aspirapolvere consuma pochissima energia e non si rompe mai ». Sia pure: ma aspira la polvere o no? E quanto rumore fa? E quanto pesa?), i venditori in genere, coloro che ci informano sulla realtà quotidiana e storica e, naturalmente, gli uomini politici.
È così che si può creare l’impressione che un’epoca storica sia stata particolarmente buia (basta ricordarne solo gli aspetti sgradevoli, omettendo gli altri) e un’altra invece irradiasse luminosità (facendo l’operazione opposta); è così che si può far credere che una nazione sia il regno della felicità, e un’altra l’orribile incarnazione del male assoluto; e così via.

Sporchi trucchi

Gli ultimi espedienti sui quali vogliamo soffermarci sono veramente ciò che di più efficace l’umana fantasia ha escogitato nella millenaria arte di gabbare il prossimo. Per astuzia (oltre che per struttura) essi ricordano i trucchi degli illusionisti, che immancabilmente mettono nel sacco spettatori di tutte le età e di tutti i tipi. A differenza dei prestigiatori, però, chi usa i trucchi che stiamo per esporre non persegue lo scopo d’intrattenere e divertire regalando qualche minuto di stupore, ma vuole, semplicemente, abusare della fiducia altrui.
La categoria alla quale appartengono queste subdole manovre è quella della diversione dell’attenzione. Infatti, poiché l’attenzione umana non può concentrarsi che su pochissimi elementi alla volta, basta attirarla su qualcosa, spostandola contemporaneamente da ciò che si vuole nascondere, e il gioco è fatto.
Ciò che non viene elaborato dall’ attenzione non arriva alla consapevolezza.
Inoltre, ciò che non cade sotto il fuoco dell’attenzione non può essere ripescato dalla memoria con un semplice atto di volontà: una volta che un errore è entrato nella nostra mente, sarà molto arduo porvi rimedio; di conseguenza, partendo da premesse erronee ci si incammina su sentieri altrettanto sbagliati, senza riuscire più a ritornare indietro.
Il primo trucco di questa categoria consiste nello spostare l’attenzione su un aspetto particolare di ciò che si vuole tenere nascosto, montandovi attorno un fragoroso can can. Con il passare del tempo, la gente perderà di vista il fatto che questo aspetto è solo una parte del problema; continuerà a rimuginare su questo singolo aspetto della faccenda; magari riuscirà anche a far valere i propri diritti al riguardo: ma nel frattempo ciò che interessava ai manipolatori è andato in porto.
Per esempio: il fumo prodotto dalle automobili è estremamente pericoloso per la salute e vi è la possibilità che prima o poi qualcuno lo dimostri in modo inoppugnabile e chieda il risarcimento danni. Che cosa si fa, allora? Dal momento che molti parlano dell’inquinamento da autoveicoli, si crea il diversivo: si sposta l’attenzione sul danno provocato dal piombo, uno cioè dei tanti elementi che compongono il gas di scarico delle automobili. Introducendo la nozione della pericolosità del piombo si tiene lontana dall’ attenzione la pericolosità delle altre sostanze contenute nella benzina (e che non possono essere eliminate). Dopo qualche tempo, prima che qualcuno si ricordi che il gas di scarico delle automobili è cancerogeno, si punta lo sguardo sulle polveri sottili. Queste sono accusate di provocare o peggiorare malattie come l’asma allergico, le bronchiti croniche e altre forme di malattie respiratorie croniche. Si tratta certamente di malattie spiacevoli, a volte molto severe: ma il parlarne a lungo stende una cortina fumogena (è il caso di dirlo) su altre malattie, che altre componenti del gas di scarico producono, per esempio il tumore al polmone, correlato agli idrocarburi aromatici policiclici presenti nell’inquinamento da traffico stradale.

Trucchi molto sporchi

Un raggiro simile consiste nel creare appositamente un diversivo.
Anziché individuare un dettaglio del problema e gonfiarlo a dismisura sperando che la gente perda di vista il problema nella sua interezza, si procede a inventare un diversivo in grado di attrarre altrove l’attenzione.
Questo spiega l’alta considerazione di cui gode l’industria dell’intrattenimento (sport, spettacoli, musica) presso gli uomini politici: l’intrattenimento tiene milioni di persone avvinte a vicende effimere e ininfluenti sulla loro esistenza concreta, vicende che spesso riguardano altre persone, artificiosamente costruite «in laboratorio »: fintanto che la moltitudine si preoccupa di che cosa fanno i loro beniamini, è probabile che la gran parte delle persone non cominci a pensare.
Una variante, non affatto rara, consiste nell’estrarre dal cilindro, in mancanza di un argomento divertente e piacevole, uno spiacevole ma altrettanto rumoroso.
Dichiarazioni inusuali, argomentazioni apparentemente estemporanee che lasciano di stucco per la loro intempestività, e così via: tutto ciò che serva a spostare l’attenzione va bene. Purché la gente non abbia modo di pensare a quello che gli uomini politici stanno facendo, o stanno non facendo.

Trucchi sporchissimi

Il vertice (o l’abisso) della manipolazione mentale viene raggiunto grazie a un sistema tanto elementare quanto impossibile da scoprire.
Ciò che rende questo «sporco trucco» il più sporco di tutti è la sua pulizia.
Questa tecnica prevede, semplicemente, d’ignorare ciò di cui non si vuole si parli. Applicato alla comunicazione di massa, il principio è: chi controlla l’opinione pubblica tace su alcune cose e si dilunga su tutte le altre. Il massimo della furberia consiste nel concedere anche qualche piccolo sprazzo all’argomento che si vuole tenere nascosto, ma farlo in modo che tali informazioni risultino inverosimili: arte di cui era maestro il ministro nazista Goebbels, che faceva deliberatamente filtrare qualche notizia sulla deportazione degli ebrei, accertandosi però che il popolo tedesco pensasse che gli ebrei erano caricati sui treni solo per essere allontanati, mandati al confino o in «campi di lavoro» (e non certo per essere sterminati).
Anche oggi, di ciò di cui non si sente parlare, si continua a tacere.
Anzi, ciò di cui non si sente parlare, non esiste: intere guerre sono state combattute senza che se ne fosse sentito parlare; intere etnie sono state eliminate mentre tutto il resto del pianeta rimaneva nell’assoluta ignoranza. Tutto ciò sta accadendo anche in questo momento.

Conclusione.

Non fidatevi mai di nessuno Quando diciamo «nessuno», intendiamo proprio nessuno, e quando diciamo «mai» intendiamo proprio mai.
Ecco perché non conviene credere nemmeno a quello che avete letto in queste pagine. Anch’esse, infatti, straripano di bugie, menzogne, fandonie, frottole e panzane; e più ancora numerosi sono gli errori, le imprecisioni, le approssimazioni.
È proprio questo il punto: se «ogni uomo è inganno», come oramai si potrebbe sospettare e come recita il salmista, allora è inganno anche il salmista. Ebbene, il salmista dice il vero: ogni uomo, compreso il salmista stesso, è menzognero. Tuttavia, c’è un colpo di scena: questa consa* Il salmista, naturalmente, si chiamerà fuori, in quanto mero tramite tra gli uomini e Dio, il quale dice la verità: una soluzione da non disprezzare, dal momento che sinora è stata l’unica efficace nel soddisfare il bisogno umano di dare un senso all’esistenza.
Consapevolezza non implica solamente che conviene avere sempre occhi e orecchie bene aperti; implica anche che l’idea che tutto sia menzogna è una menzogna (o quanto meno è un errore): se tutto è menzogna, non tutto lo è, perché almeno questa affermazione non lo è. L’aveva già detto Tommaso d’Aquino. Ma se la nostra mente riesce a concepire il fatto che tutto sia menzogna, allora c’è ancora speranza: significa che la nostra mente è molto più realista di quanto sembri se ci limitiamo a guardare a tutti gli errori e le illusioni in cui incappa.
Conviene dunque vivere sapendo che molto di tutto quello che è scritto in queste pagine è vero, ma non tutto; che molti tentano di controllare la nostra mente e la nostra vita, ma non tutti; che molti ci propinano panzane, ma non tutti e non sempre; che la nostra mente può spesso essere tratta in inganno, ma non sempre, non per sempre, non su tutto; che molto di ciò che percepiamo è menzogna, ma non tutto; che non è vero che tutto ciò di cui si dice sia vero lo è, ma che a volte qualcosa lo è.
Conviene, infine, confidare nel fatto che, pur muovendoci in un mondo infido, instabile e ambiguo, vale la pena viverci. Che sta a noi provare a rendere migliore questo mondo. Che possiamo farcela, almeno un po’, ma quel piccolo miglioramento che possiamo realizzare, se non proveremo noi a realizzarlo, non lo realizzerà nessun altro.
È questa, la verità.

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