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Fanatici

In tutta la storia umana, ma in modo particolare negli ultimi 100 anni, assistiamo a un fenomeno singolare e inquietante: l’entusiasmo può degenerare, i più nobili ideali possono trasformarsi in una violenza deleteria e la violenza scatenare incendi immani. Tale fenomeno, che va sotto il nome di “fanatismo”, non contagia solo singoli individui, ma anche intere società. Esempi ne troviamo in abbondanza: dal comunismo al nazionalsocialismo, dall’estremismo di sinistra e di destra, alle sette autoritarie, a certe espressioni del mondo islamico e induista, oppure i grillini dei giorni nostri. Il fanatismo è quella energia psichica che vuole imporre a ogni costo le proprie idee e le proprie affermazioni fondamentalistiche.

Solitamente, bolliamo i fanatici come persone fuori di testa, come pazzi senza un briciolo di cervello.
In realtà e purtroppo, aggiungerei, non è così. I fanatici sono persone lucide, persone che sanno perché agiscono, in nome di cosa agiscono e quali saranno le conseguenze delle loro azioni.
Prendiamo ad esempio i fondamentalisti islamici; sono degli invasati, quello di sicuro, ma non sono dei pazzi senza cervello, tutt’altro. Ogni atto terroristico mosso dal fondamentalismo richiede una strategia, un piano d’azione e degli uomini che siano in grado di portarlo a termine con lucidità. Tutto questo non sarebbe possibile se i terroristi fossero semplicemente delle persone fuori di testa e, anzi, è pericoloso considerarle semplicemente come dei pazzi, perché così ci si dimentica della rete politica che si nasconde dietro l’azione dei singoli.
Tralasciando questo aspetto, il fanatico è una persona convinta di possedere la verità con la v maiuscola. Ha tante risposte a tutte le domande ma nessun dubbio e dispensa queste risposte come se fossero le uniche alternative possibili.
Ma questo è solo un lato del fanatico, perché se il fanatico si limitasse a questo sarebbe semplicemente un ignorante dagli orizzonti molto limitati.
Il problema sorge quando il fondamentalista comincia a pensare che in nome di questa verità sia lecito fare ogni cosa; sia quando comincia a pensare che sia lecito uccidere persone innocenti per far prevalere la propria verità sia quando ritiene lecito limitare le libertà altrui per imporre la propria visione del mondo.
Dunque nel fanatismo non rientrano soltanto gli atti terroristici più eclatanti, ma anche fenomeni della vita politica di tutti i giorni che abbondano nel nostro paese.

Quando una certa parte dell’opinione pubblica manifesta a favore di una fantomatica famiglia composte da persone dello stesso sesso contro le famiglie che ritengono medievali e fasciste come quella naturale composta da uomo, donna e bambini, ecco queste persone non sono né più né meno che fanatici, perché vogliono imporre la loro visione di famiglia a discapito di quella altrui.
Un altro tipo di fanatismo è quello politico, pensiamo ad esempio alle brigate rosse, ai nuclei armati proletari, a potere operaio, a prima linea, a lotta continua e alle altre 72 sigle di derivazione comunista che praticano/praticavano la lotta armata; o, rifacendoci alla storia passata, al comunismo di Stalin, di Pol Pot, di Castro, oppure al nazionalsocialismo di Hitler.
La stesso ateismo o la stessa scienza non sono immuni dal fanatismo. Cito un semplice caso come esempio.
Uno scienziato chiamato Robert White, in grado di trapiantare teste di scimmia, che, intervistato sulla legittimità etica del suo operato, liquida la domanda dicendo che certe questioni possono essere affrontate soltanto dalla scienza e quindi si ritiene un elitario da questo punto di vista.
In sostanza, ritiene che, a nome del progresso scientifico, ogni cosa sia lecita; e lo stesso pensiero era quello degli scienziati che lavoravano nei campi di concentramento utilizzando cavie umane per i loro esperimenti.
Questo è un tipo di fanatismo “scientifico” che antepone gli interessi della scienza al di sopra di quelli etici.

Questo dimostra come quello del fanatismo sia un fenomeno molto complesso, radicato nell’uomo stesso e non in una particolare ideologia.
E, analizzate brevemente le due principali caratteristiche del fanatismo, bisogna domandarsi: qual è il terreno fertile per la nascita del fanatismo?
Senz’altro l’ambiente sociale nel quale è assente ogni tipo di spirito critico e dove la cultura è tramandata come qualcosa d’immodificabile, come la migliore cultura possibile e di fronte alla quale tutti gli altri modi di pensare sono sbagliati. Processo d’indottrinamento che comincia sin dall’infanzia.
L’Italia è l’esempio più attuale, dove sin da piccoli i giovani sono indottrinati a forza con idee radicali e, spesso, con la menzogna.
La storia partigiana, ad esempio, che viene insegnata è completamente falsata. Vengono celate le ignominie commesse dai “buoni partigiani liberatori” e vengono travisate, in modo da trasformare in positivo ciò che in realtà sarebbe negativo, le peggiori nefandezze commesse.
Per la verità il vero scopo dei partigiani d’ispirazione comunista, non è mai stato quello di “liberare l’Italia dal gioco fascista”, ma bensì quello di traghettare il Paese da una dittatura verso un’altra ancor più feroce della precedente.
Il comunismo viene sempre associato a fattori positivi mentre tutto ciò che è considerato negativo viene etichettato come fascista.
In questo modo persone senza scrupoli sfruttano l’ignoranza a discapito di vittime indifese, i bambini.
Questo tipo d’indottrinamento, anche se non sfocia in azioni kamikaze, è tipico dei paesi comunisti, dove i bambini sono tempestati sin da piccoli dalla propaganda del regime.

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