Meditando

Eelezioni 2022

“Che fare” diceva un tempo Vladimir Il’ič Ul’janov, che dire aggiungiamo noi.
Possiamo solo dirvi in grande grazie. Grazie al vostro impegno e alla vostra lungimiranza ci avete salvato dalla tirannia UE, dalla dittatura degli oligarchi parassiti, dalla guerra, dal freddo, dalla fame…
Per fortuna che ci siete voi votanti che con le vostre battaglie, peraltro mai richieste ma che avete portato avanti solo ed esclusivamente nel nostro bene e interesse, ultimo baluardo contro la stoltezza e l’ignavia di noi poveri ebeti non votanti. Noi  che, comodamente seduti al calore del gas russo, mai e poi mai avremmo fatto battaglie per cercare di limitare la perdita della nostra sovranità e libertà. A voi votanti del “whatever it takes” va il nostro più sommo ringraziamento. Ora aprirete il parlamento come una scatoletta di tonno e torneremo finalmente a vivere nel migliore dei mondi possibili. 
Quanta saggezza nella vostre parole: “la rivoluzione? Non si può fare. Allora tutti compatti al voto per combattere il sistema dall’interno. Questa è l’unica strada percorribile. La famosa retta via che noi pastori indichiamo al gregge dei pecoroni.”. Voi siete come fari che ci  rischiarano la via in questo mondo tenebroso e pieno d insidie.
Avete dimostrato di saper distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato ergendovi su un piedistallo con l’unico scopo d’insultare i non votanti dandogli degli inetti, degli ebeti, degli illusi, dei combattenti contro i mulini  a vento, persone con una visione limitata e totalmente incapaci di ogni benché minimo ragionamento. A che pro ascoltare le loro ragioni? Le loro proposte? No, non serviva, voi sapevate esattamente che cosa pensavano e quindi facevate bene a urlarglielo in faccia rabbiosi. I non votanti non sono come voi che invece guardate lontano e le vostre battaglie e il vostro impegno stanno finalmente liberando il popolo bue dal gioco della dittatura della partitocrazia.
Quanta genialità nel fondare l’ennesimo partito che dice di essere contro il sistema partitico dall’interno. Ma come è possibile che esistano ancora persone così ottuse da non riuscire a comprendere una tale meraviglia ideologica? Il partito che combatte i partiti facendo parte integrante del sistema dei partiti. La diversità nell’uguaglianza o l’uguaglianza nella diversità? Poco importa, sono entrambi slogan che fanno presa sulle menti semplici e quindi si possono utilizzare indistintamente e a piacere.
Davvero un immenso grazie di cuore a voi salvatori della Patria. Non finiremo mai di ringraziarvi per tutto ciò che avete fatto e che, dall’alto del piedistallo in cui vi siete posti, continuerete a fare per noi poveri rifiuti umani, ignoranti e ingrati.

Tuttavia un dubbio inizia a serpeggiare fra i meno fanatici del voto: ma se quelli che non hanno ancora capito nulla fossero proprio i votanti a prescindere senza se e senza ma?
È davvero triste osservare la rabbia che pervade questi fanatici del voto. Il loto odio contro i non votanti è palpabile. Non solo si arrogano il diritto di decidere quali siano le motivazioni di coloro che decidono di non votare ma non perdono occasione per accusarli di sbagliare su tutto.
La loro superbia è davvero notevole. Vorrebbero essere venerati come semidei in quanto si sentono come i novelli partigiani che combattono per liberare la Patria dall’invasore. E tutto ciò per aver fatto un paio di discorsi a un pubblico plaudente e per aver raccolto alcune firme in un banchetto. La loro idea i battaglia per la libertà arriva solo fin li.
Una delle “motivazioni” che i votanti imputano ai non votanti è quella di dire che non esiste nessuno che li rappresenti, tuttavia questo, secondo i votanti, non rappresenterebbe argomento valido per non votare.
Bisognerebbe comunque votare per il “meno peggio”. Peccato che questa sia esattamente la stessa litania che si sente ripetere da chiunque da quando è stata proclamata la repubblica.
Sono oltre settant’anni che vengono legittimati governi sempre meno favorevoli al popolo con la scusa del “votate il meno peggio”.
La fantasia dei non votanti che vorrebbero delegittimare il governo è solo un tentativo di giustificare, da parte dei fanatici del voto, qualcosa che loro non riescono a comprendere. In realtà è proprio l’esatto opposto. È chi detiene il potere che ha necessità del voto per giustificare il suo ruolo. Chi detiene il potere non è contrario alle elezioni, tutt’altro. Basano la loro stessa esistenza proprio sull’etichetta di “democratici” che si sono auto imposti. Semplicemente hanno reso il voto un’arma totalmente inutile facendo credere ai loro sudditi che si tratti dell’unica arma accettabile. Tutto pur di allontanare dall’unica vera soluzione possibile contro la tirannia: ovvero la rivolta popolare.
I non votanti fanno paura perché non accettano le regole imposte dal potere. Non esiste alcun esempio nella storia di un regime fatto cadere con una semplice croce su un pezzo di carta. I regimi si abbattano in un solo modo: con le rivoluzioni popolari. Per questo i non votanti fanno paura, loro sanno che l’unico modo è ribellarsi.
Ci troviamo quindi nella situazione in cui i fanatici del voto fanno esattamente il gioco del potere nel combattere i non votanti. Anziché cercare di abbattere gli oppressori si accaniscono sugli oppressi. E si offendono pure se glielo si fa notare.
Credere di poter battere un regime è come qualcuno la cui unica esperienza nel gioco d’azzardo sia la tombola natalizia in famiglia e convinto di poter vincere giocando una partita a poker don un baro professionista.
Senza contare poi l’assurdità dell’affermazione: “votate anche se nessuno vi rappresenta”. Se nessuno li rappresenta, cosa vi fa credere che verrebbero votati i partiti che piacciono ai fanatici del voto?
Dal momento che nessuno rappresenta i non votanti, tanto vale votare i partiti del sistema. Che guadagno avrebbero i votanti da una percentuale maggiore di gente che vota i loro avversari?
Ora continuate pure a sbraitare contro il popolo buzzurro e ignorante dicendo che voi non siete gate keeper. Siete di perfettamente identici agli altri, però poi pretendete di essere diversi. Vi credete la razza eletta, peccato solo che non siate stati eletti proprio da quel popolo che trattate con disprezzo e ora contate meno di niente.
Il popolo non si fida di voi ma voi continuate a chiamarli ignoranti solo perché non vi votano.
La vostra arroganza è pari solo alla vostra imbecillità.
Se voi votanti a prescindere,  anziché pretendere di spiegare ai non votanti i motivi per cui non votano, aveste cercato di comprendere le loro ragioni, vi si sarebbe aperto un mondo. Avreste compreso che la vostra teoria del “non voto per dare un segnale” è appunto solo una teoria non dimostrata che alberga nelle vostre fantasie e basta. Nessuno voleva dimostrare alcun tipo di segnale.
Vi spacciate come partiti anti sistema e poi vi comportate esattamente come coloro che dite di voler combattere. Anziché ascoltare la gente pretendete di guidarla come fossero un gregge di pecoroni.
È vero che la maggior parte degli elettori dei partiti tradizionali si comporta esattamente in questo modo ma questo non vale per coloro che sono usciti da tale logica. Considerarli al pari degli altri è la maniera peggiore per cercare di ottenere la loro fiducia e quindi il voto.
Anziché usare la vostra proter4via e salire su un piedistallo per accusare avreste dovuto farvi un bagno di umiltà e scendere al piano terreno per ascoltare e non per arringare.
Avete completamente sbagliato il modo di comunicare. Vi siete presentati dicendo “ora ti spieghiamo perché non voti ma soprattutto ti diciamo che sbagli a non farlo perché sei ignorante” mentre la frase giusta da usare sarebbe stata “ci dici le ragioni per cui non voti?”
Non possiedo la televisione e quindi non sono in grado di commentare ciò che avviene in tale ambito, mi limito a segnalare ciò che ho visto su youtube.
Tutti, o quasi, gli youtuber, e similari, hanno invitato a commentare la sconfitta dirigenti e candidati dei partiti sedicenti anti sistema. Nessuno però ha invitato i non votanti per sentire le ragioni per cui non li hanno votati.
Una delle spiegazioni alla sconfitta che ho sentito riguarda il fatto che è mancata una unione dei piccoli partitini. Non sarebbe cambiato granché neppure in quel caso. I voti in più che si sarebbero ottenuti sarebbero stati bilanciati da quelli che si sarebbero persi. Ve lo immaginate un comunista vecchio stampo che vota Marco Rizzo a votare una coalizione che contiene anche casapound? Il radicamento ideologico è ancora troppo forte nella mentalità degli italiani. Piuttosto si sarebbero astenuti ma mai e poi mai voterebbero dei “fassisti”.
Ovviamente lo stesso discorso si potrebbe fare a parti invertite.
Eppure sia i comunisti che casapound hanno molti punti in comune. Fare una coalizione dei due avrebbe avuto senso se non fosse per la mancanza di lungimiranza degli italiani.

Cercare di cambiare un regime con il voto è come pretendere di spegnere il sole usando un bicchiere pieno d’acqua liofilizzata.

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