I servizi IT, siano essi di grandi datacenter o di piccoli uffici, devono oggi affrontare un profondo cambiamento, trainato da diversi fattori:

  • L’aumento dei dati: i data si trasformano sempre più velocemente in big data. Anche nei piccoli uffici le informazioni crescono a ritmo incessante e per poterle organizzare servono infrastrutture flessibili in grado di adattarsi alle necessità senza dover sostenere cospicui investimenti iniziali.
  • La necessità di collaborazione: ogni dato deve essere social. La condivisione delle informazioni e la possibilità di poter lavorare su dati condivisi sono un’esigenza sentita anche, e forse soprattutto, dalle più imprese più piccole che riescono a essere competitive rendendo efficiente il processo del lavoro.
  • La necessità di accesso mobile: i dati devono essere accessibili da tablet, cellulare o desktop. È impensabile un’infrastruttura IT che obblighi i propri utenti ad accedere alle risorse solamente dal computer dell’ufficio.
  • La necessità dell’accesso universale: servizi e applicazioni devono essere sempre disponibili. L’IT moderna deve poter sostenere un’alta qualità del servizio, qualità che deve garantire accessibilità delle risorse 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno.
  • La variabilità della domanda: l’IT deve essere agile nel supportare la crescita della domanda. Dai semplici servizi web alle grandi infrastrutture, la domanda di tecnologie (potenza di calcolo, numero dei server, ampiezza dello storage) varia al variare delle necessità dell’aziende. Più l’azienda è dinamica, più sa cogliere al volo le nuove opportunità, più la pressione sull’IT è forte. Dimensionare l’IT basandosi sul concetto di picco massimo è costoso e inefficiente: il Cloud permette di ottenere flessibilità acquisendo risorse quando è necessario per rilasciarle quando invece non servono più.

 

Da notare che non è il Cloud computing a guidare lo sviluppo dell’IT in modo autonomo e indipendente, ma sono le stesse esigenze delle imprese e degli utenti che reclamano un modo nuovo di pensare alle risorse informatiche. Al di là degli aspetti più strettamente tecnici, quello che sta davvero cambiando è il modo di lavorare delle persone. Oggi un lavoratore di un’impesa, e non solo delle imprese che possiamo chiamare “native digitali”, usa un portatile, uno smartphone, un tablet e può portare a termine diverse attività scegliendo il dispositivo da utilizzare indistintamente e scegliendo se farlo in ufficio o quando è in viaggio o quando è in un’altra sede. Questo nuovo modo di lavorare, che alcuni chiamano “the modern workstyle”, deve essere assolutamente abilitato dalle tecnologie IT aziendali, pena la perdita di competitività in un mondo in cui le intelligenze e le competenze possono scegliere in modo molto più elastico i luoghi in cui andare a lavorare.

 

Quale Cloud oggi?

Il Cloud è una cambiamento di paradigma dell’industria IT. Ciò significa che la domanda da porsi non è se il modello delle nostre infrastrutture IT cambierà, ma quando dovremo affrontare questo cambiamento. Se gestiamo piccole o grandi infrastrutture IT, se distribuiamo servizi o applicazioni, se gestiamo semplici siti Web, se abbiamo nel nostro ufficio un servizio di backup: arriverà presto il momento di scegliere quale modello di Cloud adottare e quale siano le caratteristiche della nostra impresa che dovranno essere modificate per accoglierlo.

I motivi per i passaggi al Cloud computing sono diversi da azienda ad azienda. Le piccole imprese potrebbero non avere le risorse necessarie per gestire in modo ottimale un’infrastruttura di server per i loro servizi di base come, ad esempio, il backup. Altre organizzazioni potrebbero trovare molto più economico ospitare i propri servizi in un datacenter di un provider piuttosto che costruirlo in casa, altre imprese più grandi che hanno già fatto investimenti in infrastrutture potrebbero rendere più efficiente un proprio datacenter adottando le caratteristiche di Cloud computing in un Cloud privato.

E il Cloud computing, come abbiamo imparato, non è solo hardware. Una startup potrebbe considerare di utilizzare software online venduto in abbonamento, come la posta elettronica, il CRM, i software di videoscrittura, piuttosto che acquistarlo in un’unica soluzione, cercando così di abbattere i costi di avvio dell’impresa.

Tutti questi scenari sono scenari di Cloud computing. Il problema è quello di capire quale fa più al caso della propria organizzazione, quale il più economico, quale il più efficiente. E, soprattutto, si dovrà scegliere il partner tecnologico che dovrà occuparsi di fornire alla nostra impresa i servizi cloud.